A luglio, per la Rete al Femminile di Biella, ho tenuto un piccolo momento di formazione sulla fotografia di branding e sul valore comunicativo delle immagini per chi ha un’attività propria da far conoscere.
Il fatto è che i frutti del proprio lavoro (prodotti o servizi che siano) purtroppo non vivono di vita propria. Hanno bisogno di un supporto, qualcosa che li aiuti a spiccare in mezzo agli altri.
Chi siamo? Cosa facciamo? E come lo facciamo?
Anche noi abbiamo una storia, delle idee e dei valori da raccontare se vogliamo farci conoscere e, soprattutto, riconoscere dai nostri clienti.
E anche se non siamo grandi marchi come Apple o Coca Cola, ognuno di noi, nel suo piccolo può considerarsi un brand.
Essere presenti – online e offline – e promuovere il proprio lavoro è parte del lavoro stesso. E le immagini di branding possono aiutare tantissimo.
Le immagini coinvolgono e accendono le emozioni
Sono un’arma molto potente perché scavalcano la parte razionale e arrivano in modo diretto e immediato all’inconscio delle persone. Proprio lì dove parte il desiderio all’acquisto. Ecco perché è importante usarle bene.
Questo non significa che dobbiamo prendere in giro le persone e far vedere loro qualcosa che non esiste. Anzi. Se facciamo un cambio di prospettiva e ci mettiamo nei panni di chi compra è più facile capire che, prima di acquistare, abbiamo bisogno di fidarci.
Autenticità e coerenza
Le immagini devono vendere e stimolare l’inconscio, ma allo stesso tempo devono essere autentiche. Non dobbiamo cercare di essere qualcuno che non siamo ma non dobbiamo nemmeno pubblicare tutto tutto, senza nessun tipo di filtro.
Le immagini possono essere una sorta di compromesso: vanno pensate e costruite ma allo stesso tempo devono rispecchiare la nostra realtà. E devono essere coerenti cioè in linea con il nostro modo di essere e con il messaggio che vogliamo trasmettere, senza generare confusione.
Un’idea che funziona
Se vogliamo che le immagini ci aiutino davvero devono avere dietro un’idea che funziona, per noi e per i nostri clienti. Le immagini hanno una propria grammatica e prima di pensare allo scatto finale è importante individuare:
- il messaggio,
- l’atmosfera,
- il destinatario,
- il contesto.
1. Il messaggio
Cosa vogliamo comunicare? Scegliamo quale caratteristica del nostro prodotto/servizio vogliamo mettere in evidenza. E costruiamo una serie di immagini intorno al concetto che abbiamo scelto di mettere al centro.
Se vendiamo prodotti e usiamo materie prime particolari sarà quello il messaggio da ribadire. Quindi facciamo vedere quali sono queste materie prime, mostriamo i retroscena (dove e come vengono creati i prodotti?), raccontiamo quali sono le fasi di produzione per far capire quanta cura e attenzione c’è dietro il nostro prodotto.
Se, invece, forniamo un servizio dovremmo insistere su quello che ci differenzia dai nostri competitor. Possiamo anche usare immagini diverse da loro proprio per distinguerci.
Per esempio: se tutti gli psicologi usano immagini di natura o di ispirazione orientale, non è detto che anche noi dobbiamo uniformarci.
2. L’atmosfera
Quale atmosfera vogliamo trasmettere? Quali sensazioni vogliamo comunicare?
Il colore e il tipo di luce utilizzata in un’immagine trasmettono delle emozioni: un’immagine molto scura risulta elegante, lussuosa e misteriosa. Una molto chiara trasmette positività, freschezza e pulizia. Un’immagine a basso contrasto risulta delicata e romantica. Una ad alto contrasto ha un impatto visivo più forte e aggressivo.
Con contrasto si intende lo stacco tra i toni chiari e i toni scuri dell’immagine.
Se le sfumature tra le parti in luce e quelle in ombra sono tante allora c’è poco contrasto. Viceversa, se lo stacco è netto, l’immagine è molto contrastata.
Per chiarirci le idee sull’atmosfera che vogliamo trasmettere possiamo creare una moodboard con Pinterest. La moodboard ci dà delle indicazioni sui toni, i colori e i materiali da usare per gli scatti e ci aiuta a scegliere lo stile che si adatta di più alla nostra comunicazione.
Pensando a qualcuno che crea gioielli ho creato due moodboard che trasmettono, a parità di prodotto, sensazioni precise e ben diverse.
Per la prima moodboard ho scelto tonalità chiare, tessuti leggeri ed elementi freschi che fanno un po’ sognare, adatti agli innamorati. A chi cerca un anello di fidanzamento, le fedi nuziali o un regalo per l’anniversario.
La seconda, invece, punta più sul lusso ed enfatizza la preziosità del materiale. È un mood dalle tonalità scure che richiama la natura ricca e lussureggiante. Qui il prodotto è l’oggetto proibito.
La categoria di prodotto è la stessa: stiamo, infatti, parlando sempre di gioielli. Ma essendo rivolti a un pubblico differente vanno raccontati in maniera diversa.
3. Il destinatario
A chi ci rivolgiamo? Farci delle domande su chi vogliamo colpire con la nostra immagine (ma prima ancora con il nostro prodotto/servizio) ci aiuterà a delineare meglio il messaggio e l’atmosfera da creare.
Per esempio se lavoriamo con i bambini difficilmente utilizzeremo delle immagini troppo scure e inquietanti, perché possono fare paura. Meglio trasmettere serietà e affidabilità ma anche positività e calore con tonalità solari e un’atmosfera accogliente.
Se vendiamo online delle candele fatte a mano con la cera d’api, il fatto che le persone non possano toccare o annusare le candele per noi è un punto a sfavore. Quindi, oltre a scattare delle foto al prodotto finito sarebbe bene costruire tutto un immaginario visivo intorno alle nostre candele, per coinvolgere le persone con la vista che, fra i cinque sensi è il più sviluppato.
Poi dobbiamo tenere in considerazione che se le persone non ci conoscono, non hanno nemmeno idea di come siamo e di che faccia abbiamo. Quindi le immagini online ci servono anche per far vedere chi siamo e fornire loro più dettagli possibili.
4. Il contesto
Poi dobbiamo chiederci: che formato avrà l’immagine? Quadrato o rettangolare? Sarà verticale o orizzontale? Da cosa sarà circondata e accompagnata? Del testo o da altre immagini? Sapere dove finirà l’immagine prima di scattare ci aiuta ad avere una visione d’insieme, non solo per una questione estetica ma soprattutto per mandare un messaggio preciso ed efficace.
Ad esempio: su Facebook si adatta meglio il formato orizzontale, su Pinterest quello verticale. Su Instagram il formato è quadrato e dobbiamo anche considerare la visione a griglia in cui le immagini devono star bene le une con le altre. Mentre se abbiamo bisogno delle immagini per un sito web dobbiamo considerare il tipo di layout, lo sfondo, i testi e tutti i vari elementi che lo compongono.
Il progetto: dalla moodboard agli scatti
Una volta che abbiamo risposto a tutte queste domande possiamo creare il nostro progetto.
Cercare il senso non solo nel singolo scatto ma in un progetto più ampio, oltre che pagare l’occhio, trasmette professionalità.
La coerenza, dal punto di vista visivo, può essere data dall’utilizzo di una determinata palette colori. Oppure si può scegliere un tema o cercare un elemento che ricorra in tutte le foto.
Questo, per esempio, il progetto per il blog di Francesca Tanini, psicologa psicoterapeuta.
Ogni immagine illustra l’argomento dell’articolo. Il colore e l’elemento grafico del logo fanno da filo conduttore e danno coerenza visiva alle immagini.
Le immagini [giuste] per la tua attività
Prendere le immagini da Google o Pinterest non è un’opzione valida, perché le immagini che si trovano online sono protette da copyright e non si possono usare per la propria comunicazione. Quindi, quali immagini scegliere per la propria attività?
Tre le alternative: produrre da sé le immagini, usare immagini di stock oppure farle fare a un professionista. Tutte e tre le alternative hanno dei pro e dei contro.
Immagini fai da te
Pro: sono originali e personali.
Contro: se non fatte bene possono risultare poco professionali e bisogna mettere in conto il tempo per pensarle e realizzarle.
Immagini di stock
Pro: sono gratis! Che, soprattutto se non si hanno grossi budget da investire, è un grande pro. E sono libere da copyright.
Contro: sono belle e ben fatte ma sono poco personali. Quante volte capita di trovare la stessa immagine in blog diversi? O di vedere la solita tazza di caffè su una scrivania perfetta e ordinata??
Immagini professionali
Pro: sono personali e originali e offrono un punto di vista esterno sul proprio lavoro.
Spesso, infatti, non è facile “leggersi” e quando si tratta di guardare se stessi e il proprio lavoro capita di peccare di poca obiettività. Perché magari lo reputiamo poco interessante. Oppure pensiamo che farsi fare delle foto sia sintomo di vanità. O semplicemente non sappiamo bene cosa mostrare e come raccontarlo.
Contro: purtroppo non sono gratis.
Una strada non esclude l’altra: si può decidere di farsi fare un ritratto professionale, di usare per il blog delle immagini di stock mentre, per i social usare foto proprie.
L’importante è che ci sia un progetto a monte e che tutto risulti il più coerente possibile.